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Dolore post-chemioterapia

I farmaci più di frequente responsabili di una sindrome dolorosa acuta sono illustrati nella tabella seguente. Alcuni farmaci presentano peculiarità proprie della molecola (esempio del dolore neuropatico da oxaliplatino), ed altri presentano manifestazioni che sono comuni a più molecole anche molto diverse tra loro (danno da irritazione di parete venosa in corso di infusione).

Riguardo invece al dolore cronico da trattamenti medici antineoplastici, le manifestazioni cliniche prevalenti sono quelle di un dolore neuropatico periferico prevalentemente sensitivo.

I meccanismi patogenetici alla base del dolore cronico neuropatico da farmaci antiblastici sono due:

-  danno citotossico diretto;

-  danno a livello microtubulare dell’assone nervoso.

È stato evidenziato come, per i farmaci a potenziale effetto neurotossico periferico, esista una correlazione diretta con la dose somministrata.

La presenza di comorbidità quali il diabete, le vasculopatie croniche o l’età del paziente rappresentano fattori di rischio indipendenti per la comparsa di un dolore iatrogeno. Infine, i trattamenti di associazione (quali ad esempio una associazione cisplatino-taxano) rappresentano una condizione di rischio aggiuntivo con effetto tossico sinergico.

Dolore iatrogeno in corso di trattamento con farmaci oppiacei

Un aspetto ancora controverso relativo al dolore iatrogeno è il fenomeno dell’iperalgesia osservata in corso di trattamento cronico con farmaci oppiacei; pur non essendo ancora noti i meccanismi che ne stanno alla base, il fenomeno sembrerebbe essere correlato ai fenomeni della tolleranza ai farmaci oppiacei somministrati in maniera cronica, attraverso lo stimolo dei recettori NMDA spinali.

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Medicina del dolore

Last update: 10/01/2010

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