INTERVENTI ANTALGICI INVASIVI

 

Nonostante l’applicazione delle procedure previste dall’OMS, il 3-20% dei pazienti con cancro non ottiene un adeguato controllo del dolore, e per tale motivo è stata proposta una modifica della scala analgesica, suggerendo l’introduzione di un 4° e 5° scalino. Le correnti indicazioni al trattamento invasivo, sono la persistenza di un dolore refrattario ai trattamenti sistemici e/o la manifestazione di effetti collaterali non tollerabili. L’intervento è, infatti, proposto quando la terapia sistemica fallisce, scade il livello di qualità della vita per la presenza di effetti collaterali intollerabili o inadeguata analgesia, si riduce l’aspettativa di vita.

 

 

Oppioidi e/o Anestetici Locali Intrarachidei

 

In generale, la qualità delle prove sull’efficacia degli oppioidi rachidei è bassa, con dati poco credibili, e vi è necessità di ulteriori studi per definire stime affidabili sugli effetti positivi e negativi della terapia.

La somministrazione dei farmaci per via rachidea non dovrebbe essere utilizzata come terapia di prima linea, ma essere riservata come terapia per il dolore difficile di casi selezionati.

Nel paziente oncologico in fase avanzata di malattia, con dolore da infiltrazione pancreatica o delle strutture viscerali celiache la neurolisi del celiaco deve essere presa in considerazione.

Nel paziente oncologico in fase avanzata di malattia, con dolore di diversa etiologia le neurolisi chimiche o fisiche non devono di norma essere effettuate.

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Last update: 10/01/2010

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